Durante i mesi invernali l’insistente attività dei termostati all’interno degli spazi domestici o dei luoghi di lavoro, può comportare una drastica riduzione dei livelli di umidità presenti nell’aria. Nel caso si trascorra un periodo di tempo prolungato in ambienti del genere, eccessivamente secchi, si potrebbero avere una serie di disturbi alle vie respiratorie. Questa condizione climatica così svantaggiosa può dare vita a problematiche intense nei riguardi dei più piccoli, degli anziani e di chi è allergico.
E’ opportuno quindi dotarsi di un dispositivo di umidificazione, idoneo a svolgere un’azione decisa in tutti quei luoghi dove è plausibile che si possano generare delle condizioni di eccessiva secchezza dell’aria. Il mercato offre numerosi prodotti, che rispondono alle più variegate necessità.
Gli umidificatori per ambienti secchi
Gli apparecchi tradizionali si definiscono a caldo e pongono in essere l’umidificazione provocando un canonico processo di ebollizione: due elettrodi immersi nel serbatoio del congegno vengono portati ad una temperatura adeguatamente elevata, al fine di provocare la vaporizzazione del liquido circostante. Questi modelli tuttavia si ritengono obsoleti sotto di versi punti di vista. Prima di tutto perché consumano un quantitativo eccessivo di energia, risultando quindi oltremodo dispendiosi. Secondariamente, in ragione del fatto che possono rappresentare un pericolo, specie nel caso in cui vi siano dei bambini piccoli nei loro paraggi, in quanto nei momenti di attività i loro serbatoi contengono acqua bollente. Oltre a ciò va sottolineato come l’azione di umidificazione, sebbene sia consistente ed efficacie, non avvenga in maniera così rapida.
I dispositivi che funzionano a freddo si considerano più evoluti, nonché vantaggiosi in termini di rendimento e risparmio energetico. A questa categoria appartengono due differenti tipologie di congegni. I primi agiscono tramite un ventilatore, con cui viene attirata l’aria circostante, per poi traghettarla attraverso un filtro umido dove viene trasformata in flusso nebulizzato. Mentre i secondi si basano sull’azione degli ultrasuoni: sul fondo dei loro serbatoi è posta una lamella di acciaio, in grado di vibrare intensamente e generare delle onde sonore, intorno ad una frequenza di 20kHz, capace di demolire le particelle d’acqua e di provocarne la nebulizzazione.
Per ogni fattispecie riportata esistono dei modelli specializzati ad intervenire in situazioni straordinarie. Si definiscono professionali e sono ideati per essere adoperati all’interno di spazi ampi ed in modo continuato. Questo genere di umidificatori risulta di grandi dimensioni e provvisto di serbatoi estremamente capienti. Possono operare anche per ventiquattro ore in totale autonomia. Spesso svolgono anche altre funzioni, in quanto dotati di sistemi di purificazione e ionizzazione. Di solito sono adoperati in ambito industriale o in particolari settori dove è indispensabile mantenere delle condizioni climatiche determinate. Di contro, esistono sul mercato dei modelli di dimensioni contenute, idonei ad essere impiegati in contesti familiari dove sono presenti dei bimbi piccoli. Mentre il resto dei modelli in circolazione è concepito per lavorare all’interno di spazi domestici e risultano di media dimensione nonché di facile trasporto facilmente. In tutti questi casi si preferiscono i modelli ad ultrasuoni.
I migliori modelli
In generale i dispositivi ad ultrasuoni si rivelano i più indicati ad intervenire nelle diverse situazioni che si sono prese in esame. Benché risultino più costosi, i vantaggi rispetto ai modelli tradizionali sono maggiori, soprattutto in termini di qualità delle prestazioni e di risparmio energetico. Per di più nei momenti in cui sono in attività non generano alcun rumore udibile da parte dell’uomo. Pertanto dispongono di un requisito fondamentale per consentire il loro utilizzo durante la notte o magari in ambiti particolari dove si richiede di mantenere il silenzio.
Relativamente ai consumi degli umidificatori ad ultrasuoni, con particolare riferimento ai più diffusi, concepiti per operare all’interno di un normale ambiente domestico, agiscono di solito a 35W e sono collegabili alla corrente mediate un normale cavo elettrico. La capacità del serbatoio si attesta intorno ai quattro litri, in grado di influenzare una stanza di oltre 20 metri quadri, ostentando un’autonomia di oltre dieci ore. Alcuni apparecchi sono ancora più piccoli, dotati di un collegamento usb, per cui possono attingere energia sufficiente per attivarsi direttamente dal computer. E sono adatti ad umidificare uno spazio minimo, eventualmente in una sala dove si lavora.
Nella scelta di un’apparecchiatura del genere è opportuno valutare attentamente le proprie esigenze. Come si è sottolineato in precedenza le case produttrici offrono un’infinità di modelli in grado di rispondere alle istanze più diverse. Se si ha il desiderio o l’incombenza di lasciar operare il dispositivo in automatico è indispensabile acquistare un prodotto consono, dotato di display. Attraverso cui rendere possibile la registrazione delle impostazioni che si desiderano, senza dover più intervenire. Gran parte dei prodotti possiede un igrometro, che registra il livello di umidità presente nell’aria. Quindi è possibile selezionare sul dispositivo il valore che si intende raggiungere e definire il tempo entro cui mantenerlo. Si possono ricercare anche modelli più complessi, muniti di sistemi di ionizzazione e purificazione dell’aria.