Gli umidificatori non consumano un quantitativo eccessivo di energia. I dispositivi a caldo di solito richiedono una dose maggiore, mentre quelli a freddo, a ultrasuoni soprattutto, ne utilizzano in misura minore. Comunque i consumi dipendono dalla potenza e dalla modalità attraverso cui agiscono gli apparecchi. Anche l’elevata sofisticazione di un oggetto, riferibile alla presenza di accessori o funzioni integrate, contribuisce ad aumentare la spesa.
Su ogni apparecchiatura è indicato il numero di Watt di potenza: solitamente gli umidificatori più piccoli si aggirano intorno ai 20W, mentre i più grandi possono arrivare ad un massimo di 700W. Più è elevato il numero di Watt più è rapida l’azione dell’umidificatore, maggiori tuttavia sono i consumi. Ciò non significa che oggetti meno potenti non siano idonei. Richiedono semplicemente più tempo per svolgere un’azione completa E’ anche fornito il rendimento del dispositivo, in termini di quantità di nebulizzazione emessa in un determinato periodo. L’unità di misura definisce la quantità di liquido emessa ogni ora, in millilitri oppure in grammi. Gli apparecchi adatti a operare incisivamente in un salotto di medie dimensioni, superiore ai 30 metri quadri, di solito si attestano intorno ai 150g/h. Il rendimento massimo, che riguarda i congegni più grandi, si aggira intorno ai 500g/h. Secondo quanto emerso da una ricerca effettuata da una rivista specializzata, qualora si disponga di un dispositivo di umidificazione a 100W e lo si faccia lavorare ogni giorno per circa otto ore, inciderebbe sulla bolletta bimestrale per un valore di dieci euro. In base a questo dato è possibile dedurre in modo indicativo, considerando le proprie esigenze e il tipo di destinazione che si vuole fare di un umidificatore, a quanto potrebbero arrivare le proprie spese.
La maggior parte dei modelli a ultrasuoni, destinati ad operare in ambienti di medie dimensioni, non superano quasi mai i 40W. Con un serbatoio di oltre due litri d’acqua vantano un’autonomia di più di otto ore. Il rendimento è notevole anche in termini di rapidità d’azione, nel senso che si attivano subito per porre in essere il processo di nebulizzazione del liquido. Vi sono generi, che potrebbero definirsi smart e idonei a funzionare anche come diffusori, provvisti di un collegamento usb. Questi dispositivi possono quindi alimentarsi da altre apparecchiature, come un computer portatile.
I modelli più efficaci
Sebbene abbiano un costo maggiore, gli umidificatori a ultrasuoni si ritengono più efficaci dei modelli tradizionali, dal punto di vista delle prestazioni e dei consumi. Tra i modelli presenti sul mercato se ne annoverano diversi che si distinguono per la capacità di operare in maniera significativa a fronte di consumi davvero contenuti. Alcuni hanno una potenza di appena 18W e un serbatoio di tre litri e mezzo. Possono emettere nell’aria una nebulizzazione corrispondente a 370ml/h. Strumenti del genere ostentano un’autonomia sorprendente, che può superare le dieci ore. Si ritengono adatti per ambienti che arrivano anche a 50 metri quadri. Sulla medesima linea ce ne sono altri, con una potenza di 14W ed un serbatoio di piccole dimensioni, che accoglie circa un litro d’acqua. Erogano 150ml/h e sono utili per ambienti di grandezza non eccessiva. Mentre altri generi sono concepiti per affrontare spazi di maggiore ampiezza, oltre i 60 metri quadri. Di solito vantano una potenza di 30W e un serbatoio di quattro litri. Per di più posseggono dei filtri speciali, in grado di innescare uno scambio di ioni nell’aria.
Si ricorda infine che esistono delle tipologie cosiddette professionali, che si distinguono per le grandi dimensioni dei serbatoi e dei dispositivi. Ovviamente queste fattispecie sono destinate ad operare in particolari ambiti della produzione o in ambienti estremamente ampi, come musei o archivi, dove si richiede un’attività prolungata nel tempo.