Un sistema di ionizzazione permette di caricare elettrostaticamente l’aria, a seguito dell’immissione in essa di un quantitativo adeguato di ioni negativi. Questi elementi sono in grado di unirsi alle particelle nocive, che possono essere di diversa natura, per poi impedire loro di rimanere in sospensione nell’ambiente. Di solito la presenza di entità dannose all’interno delle abitazioni o dei luoghi di lavoro è un’eventualità piuttosto frequente e da non sottovalutare. Questi dispositivi spesso sono inseriti in una normale apparecchiatura di umidificazione, di modo tale da coniugare le due differenti attività e dare vita ad un’azione incisiva nel tentativo di ripristinare una condizione climatica consona.
Si ricorda che il processo attraverso cui interviene uno ionizzatore coinvolge delle precise entità che possono essere presenti nell’aria: la polvere, il polline, le scorie provocate dal fumo di sigaretta e i batteri. L’azione permette di escludere questi agenti dannosi e di depositarli sulle superfici del luogo dove si sta operando. Dopodiché basta compiere una normale pulizia con un panno per eliminare le scorie.
Gli umidificatori con ionizzatore
Il ricorso ad un dispositivo di umidificazione si ritiene opportuno ogniqualvolta si hanno dei disturbi alle vie respiratorie, magari scaturiti dall’azione ininterrotta dei termostati nel corso dei mesi più freddi, che seccano eccessivamente l’aria, oppure a causa di condizioni climatiche non particolarmente favorevoli, che si generano all’interno di ambienti dove si risiede abitualmente. Anche in via precauzionale è auspicabile il loro utilizzo, con il solo obiettivo di mantenere una condizione dell’aria corretta in un determinato luogo. Gli apparecchi, soprattutto quelli a caldo, possono essere utili altresì in tutti quei casi dove una persona sia vittima di un raffreddamento oppure di un fenomeno influenzale.
Come si è descritto in diverse circostanze in questa sede, gli umidificatori possono essere a caldo oppure a freddo. I primi generano la vaporizzazione tramite l’attivazione di un normale processo di ebollizione del liquido: degli elettrodi sono immersi nell’acqua e portati ad una temperatura tale da provocare l’emersione del vapore caldo. Oltre a svolgere la funzione di aumentare i livelli di umidità nell’ambiente, hanno un effetto benefico nei confronti di coloro che soffrono di problemi alle vie respiratorie per colpa di un banale raffreddamento. Mente i dispositivi a freddo si distinguono per la capacità di suscitare la nebulizzazione del liquido mediante l’azione degli ultrasuoni: una lamella di acciaio posta sul fondo del serbatoio è in grado di vibrare intensamente, provocando delle onde sonore intorno ai 20kHz, idonee a distruggere le molecole d’acqua e a provocare la nascita di una nebbiolina gassosa. Tra i dispositivi a freddo ve ne sono alcuni che agiscono attraverso l’azione di una ventola, che cattura l’aria circostante e la fa passare in un filtro bagnato, per poi rilasciare un flusso umido.
A prescindere dalle diverse modalità di funzionamento dell’umidificatore, numerosi modelli in commercio sono muniti di uno ionizzatore. La dotazione di questa integrazione è maggiormente diffusa tra i dispositivi a freddo, dato che il loro livello di sofisticazione è elevato rispetto ai modelli tradizionali e permette loro di gestire efficacemente anche più attività in contemporanea. Di solito le diverse operazioni si esprimono in uno stesso periodo. Quindi nel momento in cui lo strumento diffonde il vapore anche lo ionizzatore si aziona. A seconda delle esigenze che si hanno tuttavia è possibile separare le funzioni ed attivarle separatamente, a propria discrezione.
Perché usare un umidificatore con ionizzatore?
Le probabilità che all’interno delle abitazioni, oppure dei luoghi di lavoro, possano circolare degli agenti inquinanti purtroppo sono elevate. I fattori di rischio che derivano dall’esterno, si riferiscono solitamente alla circostanza che le residenze dove si soggiorna si trovino in prossimità di zone molto trafficate oppure nei pressi di fabbriche. Anche all’interno degli stessi ambienti è possibile rintracciare l’esistenza di possibili sorgenti di sostanze nocive, il cui accumulo alla lunga potrebbe rappresentare un problema. Per esempio alcuni materiali sintetici utilizzati nell’edilizia potenzialmente sono idonei a liberare degli elementi pregiudizievoli per l’uomo. Oppure la semplice polvere accumulata in alcuni angoli trascurati dell’abitazione, al cui interno potrebbero proliferare degli acari, è in grado di circolare nell’aria e renderla meno salubre. Alla stessa maniere l’attività di alcuni elettrodomestici potrebbe aumentare la presenza di ioni negativi, rendendo i valori non proporzionati.
Diversi esperti hanno sollevato dei dubbi riguardo l’utilizzo di apparecchiature ionizzanti, in quanto la loro attività potrebbe comportare l’emissione di un piccolo quantitativo di ozono, da ritenersi dannoso per l’uomo anche se inalato in dosi minime. Per questo motivo è preferibile affiancare al lavoro di un umidificatore con ionizzatore quello di un dispositivo di purificazione, onde evitare che sorgano problematiche del genere. Alcuni modelli in commercio non a caso hanno in dotazione tutti e tre i sistemi. Il dispositivo di purificazione consente di eliminare completamente la presenza di sostanze dannose nell’aria, a differenza dell’attività tipica dello ionizzatore, che si basa sulla separazione degli elementi nocivi, forzandone il deposito sulle superfici circostanti.